Oppioidi:
effetti-rischi

L’iniezione di eroina implica anche il rischio di infezione. Il virus dell’Aids (HIV) o quelli delle epatiti possono infatti essere trasmessi in questo modo, anche se il rischio di trasmissione dell’epatite è spesso sottovalutato. Le iniezioni eseguite in modo inappropriato o in condizioni igieniche insufficienti, possono provocare ascessi o un avvelenamento del sangue. Il consumo di eroina comporta sempre un rischio elevato di morte per overdose o per choc anafilattico (reazione allergica).

Le persone dipendenti esclusivamente dall’eroina sono rare. Il consumo contemporaneo di eroina e di altre sostanze (cocaina, canapa, alcol, benzodiazepine) può causare effetti difficili da prevedere.

Contrariamente a un’opinione ampiamente diffusa, un consumo prolungato di eroina pura non implica automaticamente una tossicità organica e ha poche conseguenze a livello fisico. Le conseguenze fisiche a lungo termine possono essere provocate dalle impurità del prodotto e dalle sostanze di taglio. Le infezioni da HIV, le epatiti B e C nonché le malattie dovute a diverse carenze sono essenzialmente da ricondurre alle condizioni di vita (mancanza di igiene durante l’iniezione, scambio di siringhe, prostituzione, alimentazione carente). Fumare, inalare o sniffare eroina provoca solo raramente infezioni, tuttavia comporta altri rischi, per esempio danni alle vie respiratorie, ai polmoni e alle mucose nasali.

Anche se da alcuni studi emerge che la maggior parte degli eroinomani soffre di uno o più disturbi psichici (fobie, ansie, depressioni, disturbi della personalità), queste malattie non sono necessariamente dovute al consumo di eroina. Possono di fatto manifestarsi parallelamente alla dipendenza dall’eroina o, al contrario, essere una causa del suo sviluppo.

Per quanto riguarda le conseguenze sociali, come la criminalità o la prostituzione finalizzate all’acquisto di droga, lo spaccio e il disagio sociale, si può dire che non sono tanto legate al consumo di eroina, quanto piuttosto all’illegalità di questa droga.

L’eroina ha un potenziale di dipendenza molto alto e può provocare una dipendenza fisica e psicologica. Questa dipendenza si manifesta attraverso i seguenti sintomi:

• bisogno irrefrenabile di droga
• perdita di controllo sul consumo
• gravi sintomi di astinenza in caso di interruzione o di diminuzione del consumo
• sviluppo della tolleranza (necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti)
• progressivo disinteresse per altre attività e doveri
• continuazione del consumo nonostante le conseguenze negative

La crisi di astinenza si manifesta prima di tutto attraverso tremori, sudorazione, diarrea, dolori e sintomi psicosomatici come insonnia, agitazione e angoscia. La cosiddetta disintossicazione a secco avviene senza il sostegno di farmaci. La disintossicazione accompagnata dall’assunzione di farmaci permette invece di alleviare i sintomi da astinenza. Anche dopo una disintossicazione, in caso di una dipendenza da eroina il rischio di ricaduta è molto elevato, soprattutto se si rientra nel giro della droga. Poiché la soglia di tolleranza si abbassa dopo una disintossicazione, il rischio di decesso aumenta.

L’eroina attraversa la placenta ed entra nel sistema circolatorio esplicando i suoi effetti anche sul nascituro. In caso di interruzione brusca del consumo, il rischio di parto prematuro o di aborto spontaneo aumenta in maniera significativa. Le donne che consumano eroina riconoscono spesso molto tardi i segnali di una gravidanza, perché il ciclo mestruale è interrotto o confondono le nausee e il vomito con i sintomi da astinenza.

Rischi per la donna incinta

• contrazioni premature
• rottura prematura della placenta
• aborto spontaneo
• parto prematuro

Rischi per il nascituro

• ritardi nello sviluppo
• disturbi dell’ossigenazione

Rischi per il neonato

• nascita prematura (danni cerebrali, problemi respiratori)
• peso e circonferenza cranica ridotti alla nascita
• sintomi da astinenza (suzione eccessiva, spasmi muscolari, febbre, disturbi del sonno e dell’alimentazione)
• rischio di HIV e di epatite in caso di infezione della mamma

Una terapia sostitutiva (per es. a base di metadone) nel primo periodo della gravidanza, accompagnata da una presa a carico psicosociale, è considerata la cura più appropriata per le donne incinte e dipendenti dall’eroina. Un’interruzione brusca del consumo aumenta il rischio di morte in utero e va pertanto evitata.

L’eroina viene rilevata anche nel latte materno delle consumatrici di eroina.

Consumando oppioidi l’attenzione e la percezione diminuiscono, i movimenti rallentano, i tempi di reazione aumentano, si prova sonnolenza e apatia, e la visione notturna diminuisce (restringimento della pupilla). È quindi sconsigliato guidare dopo aver consumato oppioidi. Combinare più sostanze è particolarmente pericoloso in quanto gli effetti incrociati delle sostanze sono in gran parte imprevedibili.